Cos’è?

La clamidia è un’infezione sessualmente trasmessa tramite rapporti vaginali, anali e orali non protetti con persone infette. La clamidia, inoltre, può essere trasmessa dalla madre infetta al neonato durante il parto, con conseguente infezione a occhi e polmoni nel bambino. Il responsabile dell’infezione è il batterio Chlamydia trachomatis. La clamidia è l’infezione sessuale più comune tra i giovani tra 15 e 25 anni (ne soffre il 7,7%).


Come si manifesta?

Generalmente, la clamidia non presenta sintomi evidenti, tranne bruciori e prurito. Tuttavia, le conseguenze possono essere piuttosto gravi. Nell’uomo, la clamidia può causare infezioni di una struttura che consente il passaggio dello sperma (epididimo), danni ai testicoli e infezioni alla prostata e secrezioni dell’uretra. Nella donna, invece, la clamidia può provocare infertilità, gravidanza extrauterina, malattia infiammatoria pelvica, danni alle tube di Falloppio e cervicite (infezione alla cervice uterina).


Come si cura?

Dopo la diagnosi con tamponi (uretrali per l’uomo, vaginali per la donna), la clamidia si cura con antibiotici. Sia la persona infetta che i partner con cui ha avuto rapporti sessuali nei 60 giorni precedenti all’insorgenza devono sottoporsi alla terapia.


Come si previene?

La clamidia si previene con rapporti sessuali protetti utilizzando il preservativo. Diffondere l’informazione e spingere più giovani a sottoporsi a screening periodici è altrettanto importante.

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