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Ottobre 28, 2025Una curvatura del pene, sia essa congenita (presente dalla nascita) o acquisita (nota come Malattia di Peyronie o Induratio Penis Plastica – IPP), può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, causando difficoltà nella penetrazione, dolore (per sé o per la partner) e un notevole stress psicologico. Sebbene esistano approcci conservativi, per molti pazienti la soluzione definitiva è rappresentata dalla chirurgia. Comprendere quali sono gli interventi chirurgici per il pene curvo: le tecniche migliori è il primo passo per affrontare il problema con consapevolezza e ritrovare una sessualità serena.
Interventi chirurgici per il pene curvo: le tecniche migliori confrontate dal Dott. Andrea Russo
Il Dott. Andrea Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo dedicato alle problematiche di sessualità maschile. A differenza di altri colleghi, si occupa esclusivamente del benessere sessuale maschile. Ciò significa che può darti tutto il supporto necessario e risolvere il tuo disturbo. Come dicono centinaia di recensioni positive, il Dott. Russo vanta un track record di successi. Ha una grande esperienza clinica e negli ultimi 5 anni ha visitato oltre 10.000 pazienti. Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e direttore del Training Center Onde d’Urto in Andrologia. I suoi centri adottano un approccio terapeutico basato sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sulla vasta esperienza clinica del Dott. Russo. Grazie a trattamenti all’avanguardia e una filosofia centrata sul paziente, il Dott. Russo, affronta ogni problema sessuale maschile con competenza, empatia e discrezione. Con anni di esperienza e un approccio personalizzato, il Dott. Russo è riconosciuto per la sua attenzione alla sicurezza e all’efficacia dei trattamenti PRP.
Quando è indicato l’intervento?
La decisione di procedere chirurgicamente non è mai affrettata. Presso i nostri centri a Milano, seguiamo criteri rigorosi basati sulle linee guida internazionali.
- Malattia di Peyronie (IPP): L’intervento è indicato solo nella fase stabile della malattia. Ciò significa che la curvatura non peggiora da almeno 6-12 mesi e il dolore, tipico della fase acuta, è scomparso.
- Curvatura Congenita: Si può intervenire in qualsiasi momento dopo la maturità sessuale, se la curvatura impedisce o rende difficoltosa l’attività sessuale.
- Grado di Curvatura: Generalmente, si considera la chirurgia per curvature superiori ai 30-40 gradi, o anche inferiori se causano un “infulcramento” o instabilità durante il rapporto.
- Disfunzione Erettile (DE) Associata: Se oltre alla curvatura è presente una disfunzione erettile severa, che non risponde ai farmaci (come Cialis o Viagra), l’approccio chirurgico cambia radicalmente e si opta per l’impianto di protesi peniena.
- Fallimento Terapie Conservative: Si ricorre alla chirurgia quando trattamenti come la Collagenasi (CCH) o i cicli di trazione non hanno dato risultati soddisfacenti o non sono indicati per quel tipo specifico di placca.
Valutazione preoperatoria
Una corretta pianificazione è fondamentale per il successo. La valutazione preoperatoria con il Dott. Russo è un momento cruciale che include:
- Anamnesi approfondita: Per comprendere la storia del disturbo (congenito o acquisito), la sua evoluzione e l’impatto sulla vita sessuale.
- Autofotografia in erezione: Il paziente fornisce foto del pene in massima erezione (ottenuta farmacologicamente o naturalmente) da diverse angolazioni. Questo permette una prima, oggettiva misurazione.
- Ecocolordoppler penieno dinamico: È l’esame “gold standard”. Eseguito in ambulatorio, prevede l’induzione farmacologica dell’erezione per studiare il flusso sanguigno (valutando l’eventuale DE) e mappare con precisione la placca (sede, dimensioni) e il grado esatto di curvatura, incluse eventuali deformità complesse (es. “a clessidra”).
- Discussione delle aspettative: Il Dott. Russo illustra in modo chiaro e onesto i risultati attesi, i potenziali rischi (come l’accorciamento) e i benefici di ciascuna tecnica, definendo l’obiettivo realistico.
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Le principali tecniche chirurgiche: panoramica chiara

Non esiste una singola tecnica “migliore” in assoluto, ma la tecnica più adatta al singolo paziente, scelta in base al grado di curvatura, alla presenza di DE e alla lunghezza del pene.
Plicatura (Nesbit, Yachia, Essed-Schroeder, 16-dot/“Lue”, STAGE)
Queste sono definite tecniche di “accorciamento” o, più correttamente, di raddrizzamento per apposizione.
- Come funziona: Si interviene sul lato “lungo” del pene (quello convesso, opposto alla placca). Si applicano dei punti di sutura (plicatura) che “tirano” il tessuto, accorciando il lato lungo per pareggiarlo a quello corto (dove c’è la placca). La placca non viene toccata.
- Indicazioni: Ideali per curvature non eccessive (generalmente <60°), pazienti con buona lunghezza peniena di partenza e, soprattutto, ottima funzione erettile.
- Vantaggi: Intervento più semplice, rapido, minor rischio di disfunzione erettile post-operatoria.
- Limiti e Rischi: Il limite principale è un inevitabile accorciamento del pene in erezione, proporzionale al grado di curvatura corretto. Il “dubbio” che alcuni pazienti hanno sulla corporoplastica secondo Nesbit riguarda proprio questo: è un’ottima tecnica, ma il paziente deve essere consapevole e accettare l’accorciamento come “prezzo” del raddrizzamento.
Corporoplastica con innesto (grafting)
Queste sono tecniche di “allungamento” relativo.
- Come funziona: Si interviene sul lato “corto” (concavo), dove risiede la placca. La placca viene incisa (incisione) o parzialmente rimossa (escissione) per permettere al pene di “distendersi” e raddrizzarsi. Il difetto che si crea viene coperto con un “innesto” (graft), che può essere materiale biologico del paziente (es. vena safena) o materiali biocompatibili (es. pericardio bovino).
- Quando preferirla: In caso di curvature severe (>60-70°), deformità complesse (come le indentazioni o “a clessidra“) o quando il paziente non accetta l’accorciamento della plicatura.
- Rischi: È un intervento tecnicamente più complesso. Il rischio principale è un possibile peggioramento della funzione erettile (disfunzione erettile veno-occlusiva), poiché si lavora su strutture delicate. Richiede tempi di recupero più lunghi.
Protesi peniena (malleabile vs gonfiabile) con manovre di raddrizzamento
Questa è la soluzione “due in uno”, riservata a casi specifici.
- Indicazioni: Pazienti che soffrono contemporaneamente di pene curvo (IPP) e di disfunzione erettile severa che non risponde più alle terapie mediche orali o iniettive.
- Come funziona: L’impianto della protesi (solitamente gonfiabile, la soluzione più fisiologica) all’interno dei corpi cavernosi agisce da “pilastro” interno. Già solo l’inserimento e il gonfiaggio della protesi correggono gran parte della curvatura. Se residua una curvatura, il chirurgo può effettuare manovre aggiuntive (come il “modeling” o piccole plicature) durante lo stesso intervento.
- Cosa aspettarsi: È l’intervento con il più alto tasso di soddisfazione in questa categoria di pazienti, perché risolve entrambi i problemi: l’erezione (che sarà rigida e controllabile) e la curvatura.
Tecniche speciali e varianti
Esistono numerose varianti e perfezionamenti, come la corporoplastica di raddrizzamento a lembi sovrapposti (una variante di grafting) o la tecnica di Egydio, che combinano diversi principi. La grande esperienza del Dott. Russo, maturata su migliaia di casi, permette di “cucire” l’intervento sul paziente, scegliendo o combinando le manovre più adatte a quella specifica anatomia e placca.
Decorso post-operatorio e ritorno alla vita sessuale

Dolore, edemi/ecchimosi, gestione ferita e medicazioni
Dopo l’intervento è normale sperimentare gonfiore (edema) e lividi (ecchimosi) a livello del pene e dello scroto, che si risolvono in 1-2 settimane. Il dolore è solitamente ben controllato dalla terapia farmacologica. Verranno fornite istruzioni precise sulla gestione della ferita, le medicazioni e l’igiene. La ripresa dell’attività lavorativa dipende dal tipo di lavoro (pochi giorni per lavori sedentari, di più per lavori fisici).
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Rapporti sessuali dopo corporoplastica: tempi medi e gestione
Questo è un punto cruciale. È richiesta un’astensione totale dai rapporti sessuali (inclusa la masturbazione) per un periodo che varia dalle 4 alle 6 settimane, a seconda della tecnica utilizzata. Questo tempo è fondamentale per permettere ai tessuti di cicatrizzare correttamente. L’erezione dopo corporoplastica può inizialmente apparire diversa o meno vigorosa, specialmente dopo interventi di grafting. È importante anche gestire l’ansia da prestazione alla ripresa: il pene è guarito, ma la mente deve riabituarsi alla nuova forma e sensibilità.
Riabilitazione
In alcuni casi, specialmente dopo grafting, il Dott. Russo può prescrivere un protocollo di riabilitazione post-operatoria. Questo può includere l’uso di un dispositivo di trazione peniena (per guidare la cicatrizzazione ed evitare retrazioni) o di un vacuum device. Spesso si associano farmaci per l’erezione (PDE5i, come Cialis/Tadalafil a basso dosaggio) per migliorare l’ossigenazione dei tessuti durante la guarigione.
Rischi, complicanze e come ridurli

Come ogni chirurgia, anche la corporoplastica comporta dei rischi, sebbene rari se l’intervento è eseguito da mani esperte.
Residuo/recidiva curvatura, accorciamento percepito, ED post-op
Le complicanze più discusse includono:
- Residuo di curvatura o recidiva tardiva (rara se la malattia era stabile).
- Accorciamento: Come detto, è una conseguenza inevitabile della plicatura, ma può essere percepito anche dopo grafting se la placca era molto estesa.
- Disfunzione erettile (ED) post-operatoria: Rischio basso nelle plicature, più concreto nel grafting.
- Iposensibilità/alterazioni della sensibilità: Generalmente temporanee, riguardano il glande.
- Infezione o problemi di cicatrizzazione (rari).
Strategia del Dott. Russo: corretta selezione, pianificazione tecnica
Presso il Centro di Urologia Avanzata, la riduzione dei rischi passa da tre pilastri:
- Corretta selezione del paziente: Non operare mai in fase acuta e scegliere la tecnica giusta per quel paziente (es. non proporre un grafting a chi ha già un erezione debole).
- Pianificazione tecnica: L’uso dell’esame ecodoppler dinamico pre-operatorio è fondamentale per mappare la placca ed evitare danni ai nervi.
- Gestione delle aspettative: Spiegare chiaramente prima dell’intervento i limiti della chirurgia (es. l’accorciamento nella Nesbit) evita delusioni post-operatorie.
Confronto con terapie non chirurgiche

La chirurgia è per la fase stabile. Ma prima?
Collagenasi (CCH – Xiapex)
È un’opzione farmacologica (iniezioni locali) approvata per pazienti in fase stabile con curvatura tra 30° e 90° e una placca “palpabile”. Richiede cicli di iniezioni e manipolazioni (modeling). Non è per tutti e i risultati sono variabili.
Trattamento medico e trazione
In fase acuta (con dolore), si usano farmaci antiossidanti. Le onde d’urto (per cui il Dott. Russo dirige un centro di training) sono molto efficaci sul dolore della fase acuta, ma non hanno dimostrato di poter raddrizzare il pene. La trazione può essere utile in combinazione con CCH o in fase acuta.
Curvatura peniena esercizi: cosa è supportato dall’evidenza
È fondamentale fare chiarezza. I “massaggi” o gli “esercizi” generici trovati online sono inutili e potenzialmente dannosi. L’unica “ginnastica” con evidenze scientifiche è l’utilizzo di dispositivi di trazione peniena (extender), che applicano una forza meccanica costante e lieve per stimolare il rimodellamento della placca, ma richiedono costanza (ore al giorno per mesi) e vanno usati sotto supervisione specialistica.
Conclusioni
Una curvatura peniena che compromette la sessualità non è una condizione da subire passivamente. Le soluzioni chirurgiche moderne, se eseguite da uno specialista dedicato, offrono ottime possibilità di recuperare un anatomia funzionale e una vita sessuale soddisfacente. Richiedi ora una visita privata con il Dott. Russo. Chiama per fissare un appuntamento al 3343471726. Il Centro di Urologia Avanzata ha sede a Milano.
Contatti
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Il presente contenuto è finalizzato esclusivamente a scopo informativo e non sostituisce in alcun modo una diagnosi o una valutazione medica specialistica. Per una valutazione accurata del proprio stato di salute, è indispensabile rivolgersi a un medico qualificato come il Dott. Andrea Russo Urologo e Andrologo.


