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Settembre 19, 2025
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Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

La Malattia di La Peyronie, nota anche come Induratio Penis Plastica (IPP), è una condizione che può avere un impatto profondo sulla vita di un uomo e della coppia. Si manifesta con la formazione di una placca di tessuto fibroso-cicatriziale all’interno del pene, che ne causa una curvatura anomala durante l’erezione, spesso accompagnata da dolore, accorciamento o deformità complesse. Questo disturbo non solo compromette la funzione sessuale, ma può generare ansia, stress e un calo significativo dell’autostima. Comprendere a fondo la Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure è il primo passo fondamentale per affrontare il problema senza timori e con le giuste aspettative.

Un percorso diagnostico accurato e un piano terapeutico su misura sono essenziali per gestire i sintomi e recuperare una soddisfacente intimità. Il Dott. Andrea Russo, specialista dedicato al benessere sessuale maschile, mette a disposizione la sua vasta esperienza per guidare ogni paziente verso la soluzione più efficace, basata sulle più recenti evidenze scientifiche e su un approccio empatico e personalizzato.

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure, Dott. Andrea Russo

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Il Dott. Andrea Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo dedicato alle problematiche di sessualità maschile. A differenza di altri colleghi, si occupa esclusivamente del benessere sessuale maschile. Ciò significa che può darti tutto il supporto necessario e risolvere il tuo disturbo. Come dicono  centinaia di recensioni positive, il Dott. Russo vanta un track record di successi. Ha una grande esperienza clinica e negli ultimi 5 anni ha visitato oltre 10.000 pazienti.

Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e direttore del Training Center Onde d’Urto in Andrologia. I suoi centri adottano un approccio terapeutico basato sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sulla vasta esperienza clinica del Dott. Russo. Grazie a trattamenti all’avanguardia e una filosofia centrata sul paziente, il Dott. Russo, affronta ogni problema sessuale maschile con competenza, empatia e discrezione. Con anni di esperienza e un approccio personalizzato, il Dott. Russo è riconosciuto per la sua attenzione alla sicurezza e all’efficacia dei trattamenti PRP.

IPP in parole semplici, cause e fattori di rischio!

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Perché viene la Peyronie?

L’origine esatta della Malattia di La Peyronie non è ancora del tutto chiara, ma la teoria più accreditata la riconduce a microtraumi ripetuti a carico del pene in erezione. Durante l’attività sessuale o altri eventi, possono verificarsi piccole lesioni interne che, in individui predisposti, innescano un processo di cicatrizzazione anomalo. Invece di guarire normalmente, il tessuto forma una placca fibrosa e anelastica. Esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare l’IPP: una predisposizione genetica alla fibrosi, la presenza di comorbidità come il diabete mellito e l’ipertensione, e abitudini di vita scorrette come il fumo di sigaretta. Non è una malattia contagiosa né un tumore, ma una condizione benigna del tessuto connettivo.

Fasi della malattia (acuta e cronica)

La malattia si sviluppa tipicamente in due fasi distinte. La fase acuta (o infiammatoria) è la fase iniziale, caratterizzata dalla comparsa del dolore, sia a riposo che durante l’erezione, e da un cambiamento progressivo della forma del pene. In questo periodo, la placca si sta formando e la curvatura può peggiorare. Questa fase può durare dai 6 ai 18 mesi. Successivamente, si entra nella fase cronica (o di stabilità), in cui il dolore tende a diminuire o a scomparire del tutto, la placca si stabilizza e la curvatura non peggiora più. È in questa seconda fase che si possono valutare le opzioni terapeutiche più invasive, come la chirurgia.

“Peyronie guarigione spontanea”: cosa c’è di vero?

Sebbene in una piccola percentuale di casi (circa il 10-15%) si possa assistere a un miglioramento spontaneo o a una risoluzione completa, affidarsi alla sorte non è una strategia consigliabile. Nella maggior parte dei pazienti, la condizione tende a stabilizzarsi o, in alcuni casi, a peggiorare. Per questo motivo, un monitoraggio clinico da parte di uno specialista è fondamentale fin dai primi sintomi. Solo un andrologo esperto può valutare l’evoluzione della malattia e consigliare il percorso più appropriato per evitare un peggioramento della deformità e preservare la funzione sessuale.

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Diagnosi accurata, senza ansie inutili

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Come si diagnostica la malattia di Peyronie?

La diagnosi dell’IPP è principalmente clinica e si basa su un percorso preciso e non invasivo. Il primo passo è una visita andrologica approfondita, durante la quale il Dott. Russo raccoglierà la tua storia clinica e ascolterà attentamente i tuoi sintomi. Seguirà un esame fisico con la palpazione del pene a riposo per individuare la placca, valutarne le dimensioni e la consistenza. Per una valutazione oggettiva della curvatura, potrebbe essere necessario un ecocolordoppler penieno dinamico. Questo esame, eseguito dopo l’induzione di un’erezione farmacologica in ambulatorio, permette di visualizzare la placca, misurare con precisione il grado di curvatura e studiare il flusso sanguigno all’interno del pene, escludendo una concomitante disfunzione erettile.

Cosa portare alla visita

Per rendere la visita più efficace, è utile arrivare preparati. Annota i tuoi sintomi (quando sono iniziati, la presenza di dolore, l’evoluzione della curvatura), l’elenco dei farmaci che assumi e qualsiasi domanda tu abbia. In molti si chiedono se cercare online “malattia di la peyronie immagini” sia utile. Per motivi di privacy e accuratezza, è meglio evitare. Piuttosto, è molto più utile per lo specialista che tu realizzi delle foto del pene in erezione da diverse angolazioni (dall’alto e di lato) nel sicuro ambiente di casa tua. Queste immagini sono uno strumento diagnostico preziosissimo e rimarranno strettamente confidenziali.

Profilo psicologico e counseling di coppia

L’impatto della Malattia di La Peyronie non è solo fisico. La curvatura, il dolore e le difficoltà nei rapporti possono minare l’autostima, generare ansia da prestazione e creare tensioni nella relazione di coppia. È fondamentale riconoscere questa componente psicologica. Un dialogo aperto con il proprio partner è cruciale. Durante la visita con il Dott. Russo, questi aspetti vengono sempre affrontati con la massima sensibilità. Se necessario, può essere suggerito un percorso di counseling sessuologico o di coppia per gestire l’impatto emotivo della malattia e ritrovare un’intimità serena.

Dolore e deformità ti preoccupano? La soluzione parte da qui. Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure, Chiama 3343471726.

Cure disponibili oggi, cosa funziona davvero?

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Gestione conservativa nella fase acuta

Nella fase infiammatoria:

L’obiettivo principale è gestire il dolore e tentare di limitare la progressione della malattia. Si utilizzano farmaci analgesici e antinfiammatori per controllare il sintomo più fastidioso. A volte vengono consigliati specifici “malattia di peyronie esercizi” di stretching dolce, ma è imperativo che questi vengano eseguiti solo su precisa indicazione dello specialista, poiché manovre aggressive o “fai-da-te” possono peggiorare la situazione. La terapia di trazione peniena, che utilizza dispositivi medici per applicare una forza di stiramento controllata, può essere utile in pazienti selezionati per ridurre la curvatura e preservare la lunghezza, ma richiede grande aderenza e aspettative realistiche. Le onde d’urto a bassa intensità (LiSWT) sono efficaci principalmente nel ridurre il dolore della fase acuta, mentre i risultati sulla curvatura sono più variabili.

Iniezioni intralesionali (fase cronica con curvatura stabile)

Quando la malattia si è stabilizzata, si possono considerare terapie più mirate. La più validata è l’iniezione intralesionale di Collagenasi di Clostridium histolyticum (CCH). Questo enzima viene iniettato direttamente nella placca per indebolirla e, in associazione a cicli di modellamento penieno, permette di ridurre la curvatura. Non è una soluzione istantanea per “sciogliere la placca”, ma un processo di rimodulazione che richiede più cicli. Altre sostanze come l’Interferone α-2b o il Verapamil possono essere valutate, sebbene le evidenze scientifiche sulla loro efficacia siano meno robuste. È importante fare chiarezza su un punto: “malattia di peyronie è viagraè un’associazione errata. I farmaci inibitori della PDE5 (come Viagra, Cialis) sono utili per migliorare l’erezione se compromessa, ma non hanno alcun effetto curativo sulla placca o sulla curvatura.

Terapie rigenerative (PRP, ecc.)

Le terapie rigenerative, come l’infiltrazione di Plasma Ricco di Piastrine (PRP), rappresentano un campo di ricerca promettente. Il loro potenziale ruolo è legato alla capacità di modulare l’infiammazione e promuovere la rigenerazione dei tessuti. Tuttavia, a oggi, la letteratura scientifica non ha ancora prodotto evidenze definitive sulla loro efficacia nel correggere la curvatura. Vengono proposte solo in centri altamente specializzati come quello del Dott. Russo, dopo un’attenta selezione del paziente e all’interno di protocolli controllati, evitando false promesse.

Chirurgia (curvatura stabilizzata, indicazione funzionale)

La chirurgia è riservata ai casi in cui la curvatura è stabile da almeno 6 mesi, è così severa da impedire la penetrazione e le altre terapie non hanno dato risultati. La scelta della tecnica dipende dalla situazione specifica. La corporoplastica di raddrizzamento mediante plicatura è indicata per curvature moderate; è una procedura rapida ed efficace, ma può comportare un lieve accorciamento del pene. Per curvature importanti o deformità complesse, si ricorre a un intervento con incisione/escissione della placca e innesto di materiale biocompatibile. Nei pazienti che presentano sia IPP che una severa disfunzione erettile non responsiva ai farmaci, l’opzione migliore è l’impianto di una protesi peniena, che risolve entrambi i problemi simultaneamente.

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Criteri di scelta, il percorso personalizzato con il Dott. Andrea Russo

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Età, fase di malattia, curvatura, dolore, funzione erettile: come si compone la decisione condivisa?

Non esiste una cura unica per tutti. La scelta del percorso terapeutico è una decisione condivisa tra medico e paziente, basata su una valutazione di molteplici fattori: l’età del paziente, la fase della malattia (acuta o cronica), il grado e la complessità della curvatura, la presenza di dolore e, soprattutto, la qualità della funzione erettile. Il Dott. Russo discute apertamente con ogni paziente i pro e i contro di ciascuna opzione, definendo un piano terapeutico che tenga conto degli obiettivi personali e delle aspettative realistiche.

Timeline realistica: cosa aspettarsi in settimane/mesi?

La gestione della Malattia di La Peyronie richiede pazienza. I trattamenti conservativi e le terapie infiltrative richiedono settimane o mesi per mostrare i loro effetti. Anche il recupero post-chirurgico segue una timeline precisa. È fondamentale comprendere che l’obiettivo non è sempre il ripristino di un’anatomia “perfetta”, ma il raggiungimento di un risultato funzionale che permetta di avere una vita sessuale soddisfacente. Il follow-up costante con lo specialista è cruciale per monitorare i progressi e adeguare la terapia se necessario.

“Malattia di Peyronie centri di eccellenza”: perché rivolgersi a un andrologo dedicato?

Affrontare l’IPP richiede competenze specifiche. Rivolgersi a un centro specializzato come quello diretto dal Dott. Andrea Russo a Milano fa la differenza. Un andrologo che si dedica esclusivamente alla salute sessuale maschile possiede una casistica più ampia, una maggiore esperienza nella gestione delle diverse terapie (dalle onde d’urto alle infiltrazioni, fino alla chirurgia più complessa) e ha accesso alle tecnologie più moderne e a protocolli terapeutici aggiornati secondo le linee guida internazionali.

FAQ

Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure

Come si cura la malattia di La Peyronie?

La cura dipende dalla fase. In fase acuta si gestisce il dolore e si cerca di limitare la progressione con terapie conservative (farmaci, onde d’urto, trazione). In fase cronica e stabile, se la curvatura è un problema funzionale, si possono valutare terapie infiltrative (es. Collagenasi) o la chirurgia (plicatura, innesto, protesi peniena). La scelta è sempre personalizzata dallo specialista.

Come si cura l’IPP?

Curare l’IPP significa intraprendere un percorso su misura. Non esiste una singola “cura” ma un ventaglio di opzioni. Il primo passo è una diagnosi precisa per stabilire la fase (acuta/infiammatoria o cronica/stabile) e le caratteristiche della placca. Da qui, l’andrologo consiglierà la strategia più adatta, che può variare da un approccio conservativo a trattamenti più invasivi come le iniezioni o la chirurgia correttiva.

Come si diagnostica la malattia di Peyronie?

La diagnosi si basa principalmente sulla visita andrologica, che include l’anamnesi e la palpazione della placca peniena. Per una valutazione oggettiva della curvatura e della vascolarizzazione, l’esame di riferimento è l’eco-color-doppler penieno dinamico, eseguito inducendo un erezione in ambulatorio. Anche le fotografie del pene in erezione scattate dal paziente a casa sono uno strumento diagnostico molto utile per lo specialista.

Un percorso terapeutico personalizzato è la risposta. Per la Malattia di La Peyronie (IPP): diagnosi e cure, Chiama 3343471726.

Perché viene la Peyronie?

La causa più accreditata è un processo di cicatrizzazione anomalo in seguito a microtraumi al pene durante l’erezione. Fattori come la predisposizione genetica, il diabete, l’ipertensione e il fumo possono aumentare il rischio che, in risposta a un trauma, si formi una placca fibrosa anelastica invece di tessuto sano, causando la curvatura.

Malattia di Peyronie nuove cure

Le “nuove cure” sono un campo in continua evoluzione. Attualmente, la ricerca si concentra sulle terapie rigenerative (come il PRP) e su nuovi protocolli farmacologici per modulare la formazione della placca. Sebbene promettenti, queste opzioni sono ancora in fase di studio e devono essere considerate con cautela, affidandosi a centri esperti come quello del Dott. Russo, che le propongono solo in casi selezionati e con la massima trasparenza.

Dalla Malattia di Peyronie, si guarisce?

L’obiettivo principale delle terapie è il miglioramento funzionale, non necessariamente laguarigioneintesa come eliminazione totale della placca. Si può guarire dal dolore, ridurre significativamente la curvatura fino a renderla non più un ostacolo alla penetrazione e recuperare una funzione erettile soddisfacente. Gestire le aspettative è fondamentale: l’obiettivo realistico è tornare ad avere una vita sessuale appagante.

Conclusione

Affrontare la Malattia di La Peyronie può sembrare un percorso difficile, ma con la giusta guida è possibile superare le difficoltà e ritrovare il benessere sessuale. La chiave del successo risiede in una diagnosi accurata, che permetta di definire la fase della malattia, e in una terapia su misura, costruita attorno alle tue esigenze specifiche. Gli obiettivi sono sempre realistici e concreti: eliminare il dolore, migliorare la funzione erettile e correggere la curvatura per consentire una vita intima soddisfacente. Un centro di eccellenza, guidato da uno specialista dedicato come il Dott. Andrea Russo, fa davvero la differenza nel garantire l’accesso ai trattamenti più avanzati e a un supporto completo. Non rimandare, prendi in mano la situazione. Chiama per fissare una visita con il Dott. Russo al 3343471726.

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