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Luglio 28, 2025
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Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili

L’ipogonadismo maschile è una condizione clinica caratterizzata da una ridotta o assente produzione di testosterone da parte dei testicoli, spesso accompagnata da una compromessa produzione di spermatozoi. Questo deficit ormonale può manifestarsi in qualsiasi età, dall’infanzia all’età adulta, e ha un impatto significativo non solo sulla funzione sessuale e riproduttiva, ma anche sulla salute generale e sulla qualità della vita dell’uomo. I sintomi possono essere sfumati e progressivi, includendo calo del desiderio, disfunzione erettile, stanchezza cronica, alterazioni dell’umore e perdita di massa muscolare. Affrontare questo disturbo richiede una valutazione specialistica approfondita per identificare le cause sottostanti e definire un percorso terapeutico su misura. Comprendere a fondo l’ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili è il primo passo fondamentale per riappropriarsi del proprio benessere fisico e psicologico, affidandosi a un esperto del settore per una gestione efficace e sicura della condizione.

Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili, Dr. Andrea Russo

Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili

Il Dott. Andrea Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo dedicato alle problematiche di sessualità maschile. A differenza di altri colleghi, si occupa esclusivamente del benessere sessuale maschile. Ciò significa che può darti tutto il supporto necessario e risolvere il tuo disturbo. Come dicono  centinaia di recensioni positive, il Dott. Russo vanta un track record di successi. Ha una grande esperienza clinica e negli ultimi 5 anni ha visitato oltre 10.000 pazienti.

Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e direttore del Training Center Onde d’Urto in Andrologia. I suoi centri adottano un approccio terapeutico basato sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sulla vasta esperienza clinica del Dott. Russo. Grazie a trattamenti all’avanguardia e una filosofia centrata sul paziente, il Dott. Russo, affronta ogni problema sessuale maschile con competenza, empatia e discrezione. Con anni di esperienza e un approccio personalizzato, il Dott. Russo è riconosciuto per la sua attenzione alla sicurezza e all’efficacia dei trattamenti PRP.

Cos’è l’ipogonadismo primario e secondario

L’ipogonadismo è una sindrome complessa che merita un’analisi dettagliata. Non si tratta di una singola malattia, ma di un quadro clinico che può derivare da problematiche a diversi livelli del sistema endocrino maschile. La comprensione della sua origine è il cardine per un trattamento efficace

La distinzione tra ipogonadismo primario e secondario è cruciale per la diagnosi e la terapia

Ipogonadismo primario (o ipergonadotropo)

In questa forma, il problema risiede direttamente nei testicoli, che non riescono a produrre quantità adeguate di testosterone nonostante ricevano correttamente i segnali di stimolo dal cervello. Il cervello, nel tentativo di compensare, aumenta la produzione degli ormoni LH (ormone luteinizzante) e FSH (ormone follicolo-stimolante), che risultano infatti elevati negli esami del sangue. Le cause possono essere congenite (es. Sindrome di Klinefelter) o acquisite (danni ai testicoli per traumi, infezioni, chemioterapia).

Ipogonadismo secondario (o ipogonadotropo)

Qui, i testicoli sarebbero potenzialmente in grado di funzionare, ma il problema risiede a monte, a livello dell’ipotalamo o dell’ipofisi nel cervello. Queste ghiandole non producono abbastanza GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine) o LH/FSH, gli ormoni-segnale che “ordinano” ai testicoli di produrre testosterone. Di conseguenza, sia i livelli di testosterone che quelli di LH/FSH saranno bassi. L’ipogonadismo secondario può essere causato da tumori ipofisari, traumi cranici, uso di alcuni farmaci o da condizioni funzionali come l’obesità e lo stress cronico.

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Sintomi clinici e impatto sulla qualità di vita

Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili

I sintomi dell’ipogonadismo maschile sono variegati e possono compromettere seriamente la vita di un uomo. Spesso, non vengono immediatamente associati a un deficit ormonale, ma attribuiti a stanchezza o invecchiamento. I più comuni includono:

  • Sfera sessuale: Calo drastico della libido (desiderio sessuale), disfunzione erettile, riduzione delle erezioni spontanee mattutine, eiaculazione ritardata o assente.
  • Sfera fisica: Aumento del grasso corporeo (in particolare a livello addominale), perdita di massa e forza muscolare, riduzione della densità ossea (osteoporosi), ginecomastia (sviluppo del tessuto mammario), perdita di peli e capelli.
  • Sfera psicologica ed energetica: Stanchezza cronica e affaticabilità, apatia, difficoltà di concentrazione, umore depresso o irritabile, disturbi del sonno.

Ignorare questi segnali significa rinunciare a una vita piena e attiva. Una diagnosi corretta è il primo passo per invertire questa tendenza.

Le cause più comuni dell’ipogonadismo maschile

Le cause dell’ipogonadismo maschile possono essere suddivise in congenite (presenti dalla nascita) e acquisite (sviluppate nel corso della vita). Tra le cause congenite la più nota è la Sindrome di Klinefelter, una condizione genetica. Altre includono il criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli) o deficit enzimatici rari.

Le cause acquisite sono più frequenti e comprendono:

  • Danni testicolari: Traumi, torsione testicolare, orchite (infezione del testicolo, es. parotite in età adulta).
  • Trattamenti medici: Chemioterapia o radioterapia pelvica/cranica.
  • Malattie croniche: Insufficienza renale o epatica, HIV/AIDS.
  • Stile di vita: L’obesità è una causa sempre più riconosciuta di ipogonadismo secondario funzionale, poiché il tessuto adiposo converte il testosterone in estrogeni. Anche l’ipogonadismo da stress è una realtà: lo stress cronico eleva i livelli di cortisolo, che può sopprimere l’asse ormonale maschile. L’abuso di alcol e oppioidi è un altro fattore di rischio significativo.

Diagnosi accurata: esami e test indispensabili

Una diagnosi di ipogonadismo non può basarsi solo sui sintomi. È necessaria una conferma biochimica attraverso esami specifici, idealmente eseguiti al mattino presto (tra le 7 e le 10), quando i livelli di testosterone sono al loro picco. Il percorso diagnostico che seguo presso il Centro di Urologia Avanzata si basa su un approccio a step. Gli esami per l’ipogonadismo maschile iniziano con un profilo ormonale completo:

  • Testosterone Totale: È il primo valore da misurare. Due misurazioni in giorni diversi sono raccomandate per confermare un livello basso.
  • Testosterone Libero e Biodisponibile: Rappresenta la frazione di ormone effettivamente attiva nell’organismo. È un marcatore più accurato dello stato funzionale del testosterone, specialmente in uomini anziani o obesi.
  • LH (Ormone Luteinizzante) e FSH (Ormone Follicolo-Stimolante): Sono fondamentali per distinguere tra ipogonadismo primario (LH/FSH alti) e secondario (LH/FSH bassi o normali).
  • Prolattina: Livelli elevati possono indicare un problema ipofisario (come un prolattinoma) e sono una causa comune di ipogonadismo secondario.
  • Altri esami: A seconda del quadro clinico, possono essere richiesti l’estradiolo, l’SHBG (la proteina che lega il testosterone), e un profilo metabolico completo.

Se il profilo ormonale conferma un ipogonadismo secondario, possono essere indicati esami di imaging come la Risonanza Magnetica dell’ipofisi per escludere lesioni. In caso di sospetto ipogonadismo primario congenito, un cariotipo (analisi dei cromosomi) può essere necessario.

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Trattamenti disponibili oggi: un approccio personalizzato

Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili

L’obiettivo della cura dell’ipogonadismo maschile è ripristinare i livelli di testosterone a un range fisiologico, alleviando i sintomi e migliorando la salute generale. La scelta terapeutica dipende dalla causa, dall’età del paziente, dal suo desiderio di fertilità e dalle sue preferenze.

Terapia Sostitutiva con Testosterone (TRT)

È il trattamento di prima linea per la maggior parte dei casi di ipogonadismo conclamato. L’obiettivo è “sostituireil testosterone che il corpo non produce. Esistono diverse formulazioni:

  • Gel transdermici: Applicati quotidianamente sulla pelle, offrono livelli ormonali stabili.
  • Iniezioni intramuscolari: Somministrate a intervalli variabili (da 1-2 settimane a 10-12 settimane a seconda del preparato), sono molto efficaci.
  • Altre formulazioni: Esistono anche cerotti, preparati orali (meno usati per potenziale tossicità epatica) e impianti sottocutanei.

La TRT, se ben gestita da uno specialista, porta a notevoli benefici: aumento della libido e miglioramento della funzione erettile, incremento di energia e tono dell’umore, aumento della massa muscolare e ossea, riduzione del grasso corporeo. Tuttavia, richiede un monitoraggio periodico per controllare parametri come l’ematocrito e il PSA.

Farmaci stimolanti: Clomifene e Gonadotropine

Per pazienti con ipogonadismo secondario, specialmente se desiderano preservare o migliorare la fertilità, esistono alternative alla TRT. Questi farmaci non sostituiscono il testosterone, ma stimolano il corpo a produrlo autonomamente.

  • Clomifene Citrato: È un farmaco orale che “ingannail cervello facendogli credere che i livelli di estrogeni siano bassi. Di conseguenza, l’ipofisi aumenta la produzione di LH e FSH, stimolando i testicoli.
  • Gonadotropine (hCG): Sono iniezioni di ormoni (simili a LH) che agiscono direttamente sui testicoli per indurre la produzione di testosterone e spermatozoi.

Modifiche dello stile di vita

In casi di ipogonadismo funzionale legato a obesità o stress, un cambiamento dello stile di vita è il primo e più importante passo. Perdita di peso, attività fisica regolare, una dieta bilanciata e tecniche di gestione dello stress possono, in alcuni uomini, normalizzare i livelli di testosterone senza la necessità di farmaci.

Ipogonadismo e fertilità: si possono avere figli?

Questa è una delle domande più frequenti e importanti. La risposta dipende dalla causa dell’ipogonadismo.

Nell’ipogonadismo primario, la capacità riproduttiva è spesso compromessa perché il danno è a livello testicolare. Tuttavia, in alcuni casi è possibile recuperare spermatozoi direttamente dal testicolo per procedure di fecondazione assistita.

Nell’ipogonadismo secondario, la fertilità è spesso recuperabile. Poiché i testicoli sono sani, possono essere “riattivati con terapie a base di gonadotropine (hCG/hMG) che mimano i segnali naturali del cervello. 

È fondamentale sapere che la Terapia Sostitutiva con Testosterone (TRT) sopprime la fertilità, poiché inibisce la produzione di FSH, l’ormone chiave per la spermatogenesi. Pertanto, se un paziente si chiede se con l’ipogonadismo maschile si possono avere figli, la prima cosa da fare è evitare la TRT se la paternità è un obiettivo a breve termine e discutere con lo specialista le opzioni di stimolazione.

La tua guida completa per l’ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili, chiama ora il 3343471726.

FAQ essenziali sull’Ipogonadismo Maschile

Ipogonadismo maschile: diagnosi e trattamenti disponibili

1. Quali esami devo fare per l’ipogonadismo?

La diagnosi inizia con un prelievo di sangue al mattino per misurare il testosterone totale. Se risulta basso, si ripete il test e si aggiungono i dosaggi di testosterone libero, LH, FSH e prolattina. Questi esami sono essenziali per confermare la diagnosi e distinguere tra forma primaria e secondaria. In base ai risultati, il Dott. Russo potrà richiedere ulteriori approfondimenti.

2. Si può guarire dall’ipogonadismo?

La risposta alla domanda “si guarisce dall’ipogonadismo” dipende dalla causa. Se l’ipogonadismo è causato da fattori reversibili come l’obesità o l’uso di certi farmaci, la risoluzione della causa sottostante può portare a una guarigione completa. Tuttavia, nelle forme causate da un danno permanente ai testicoli (primario) o all’ipofisi (secondario organico), l’ipogonadismo è una condizione cronica che viene gestita e controllata efficacemente con la terapia, ma non “guarita” nel senso di eliminare la necessità di un trattamento.

3. L’ipogonadismo impedisce di avere figli?

Non necessariamente. Un uomo con ipogonadismo secondario ha buone probabilità di diventare padre attraverso terapie specifiche (come le gonadotropine) che stimolano la produzione di spermatozoi. Nell’ipogonadismo primario la situazione è più complessa, ma anche in questi casi le tecniche di procreazione medicalmente assistita possono offrire una soluzione. È cruciale evitare la terapia sostitutiva con testosterone se si desidera concepire.

4. Qual è la differenza tra ipogonadismo primario e secondario?

La differenza è la sede del problema. Nell’ipogonadismo primario, i testicoli non funzionano correttamente. Nell’ipogonadismo secondario, il problema è nel cervello (ipotalamo/ipofisi), che non invia ai testicoli i segnali corretti per funzionare. La diagnosi differenziale si basa sul dosaggio degli ormoni LH e FSH, che sono alti nel primario e bassi o normali nel secondario.

Conclusioni

L’ipogonadismo maschile è una condizione medica seria ma trattabile. I suoi effetti vanno ben oltre la camera da letto, influenzando energia, umore, composizione corporea e salute a lungo termine. Una diagnosi precisa e tempestiva è il primo passo, seguita da un piano terapeutico personalizzato e attentamente monitorato da uno specialista. Presso il Centro di Urologia Avanzata, il Dott. Andrea Russo e il suo team si dedicano esclusivamente alla salute sessuale maschile, offrendo un approccio basato sull’evidenza scientifica, sull’esperienza maturata su migliaia di pazienti e su un’empatia fondamentale per affrontare questi temi delicati. Non lasciare che un deficit di testosterone limiti la tua vita. Un percorso terapeutico corretto può restituirti vigore, desiderio e benessere generale. Richiedi ora una visita privata con il Dott. Russo per una valutazione completa e per discutere il percorso più adatto a te.

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