Tumore della vescica
COS’È?
È una neoplasia delle cellule epiteliali che rivestono la vescica. È per frequenza il secondo tumore dell’apparato genito-urinario.
CHI SI AMMALA?
I casi di malattia sono in continuo aumento. Circa il 70% dei pazienti affetti da un tumore primitivo della vescica si riammalano oppure sviluppano una nuova patologia dopo resezione endoscopica e/o terapia.
I principali fattori di rischio sono:
- inquinamento atmosferico;
- sostanze contenute in vernici e tinture (amine aromatiche, anilina etc.);
- fattori irritativi locali (infezioni ricorrenti da batteri o funghi, calcoli vescicali);
- chemioterapia sistemica;
- irradiazione pelvica;
- fumo di sigaretta.
COME SI RICONOSCE?
Si presenta solitamente con urine rosse (ematuria) e/o sintomi di tipo disurico-irritativo (aumento della frequenza a urinare, eventualmente associata a bruciore e dolore).
Con questi sintomi è importante eseguire una visita specialistica urologica per valutare quali dei seguenti accertamenti effettuare:
- esame urine e urinocultura: identificano segni d’infiammazione vescicale o di un’infezione;
- esame citologico del sedimento urinario: spesso identifica la presenza di cellule tumorali nelle urine. La raccolta delle urine può essere effettuata dal paziente (solitamente le prime urine del mattino per tre giorni consecutivi): le urine raccolte devono essere consegnate rapidamente a un citologo, presso un centro specialistico;
- ecografia dell’apparato urinario: consente una valutazione accurata dell’intero apparato urinario; spesso individua una neoplasia vescicale anche di pochi millimetri, definendone sede e dimensioni nella vescica;
- cistoscopia esplorativa: visualizza direttamente la neoplasia e permette d’effettuare prelievi bioptici;
- urografia endovenosa: con l’infusione di un mezzo di contrasto iodato permette una visualizzazione completa dell’apparato escretore dei reni (reni, ureteri e vescica), fornisce informazioni sulla sede e sulla funzionalità dei reni e sull’eventuale presenza di una neoplasia delle vie escretrici concomitante con una neoplasia vescicale. Non può essere effettuata negli allergici ai mezzi di contrasto e nei pazienti con insufficienza renale;
- tac addominale: definisce il grado di penetrazione della neoplasia nello spessore della parete vescicale e valuta l’eventuale coinvolgimento dei linfonodi pelvici. È utile per definire il programma terapeutico.
COME SI CURA?
- fotocoagulazione laser;
- resezione endoscopica;
- chemioterapia endovescicale con instillazione di farmaci;
- cistectomia radicale.