Tumore dell’alta via escretrice

La durata media del rapporto è di 7 minuti

Il 30% degli italiani soffre di eiaculazione precoce

Un uomo su cinque soffre di disfunzione erettile
Cosa sono?
I tumori dell’alta via escretrice sono tumori originati dallo strato di cellule che riveste tutta la via urinaria (bacinetto renale, uretere, vescica e primo tratto di uretra). Tuttavia, si sviluppano solo nel bacinetto renale e nell’uretere. Ogni anno si verificano 2 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. I tumori dell’alta via escretrice rappresentano il 10% dei tumori uroteliali (il restante 90% sono vescica e uretra) i quali a loro volta sono al quarto posto come frequenza dopo prostata, mammella, polmone e neoplasie colo-rettali. Come per i tumori della vescica, possono essere “superficiali” o “infiltranti”, a seconda che interessino gli strati più superficiali o profondi. Possono dare metastasi localmente o a distanza (fegato, polmone ossa). Colpiscono più frequentemente gli uomini rispetto alle donne.
Quali sono i fattori di rischio?
Il maggiore fattore di rischio è il fumo di tabacco. Inoltre, chi lavora nell’industria dei coloranti, della gomma, in quella petrolchimica o del carbone può avere un rischio aumentato di sviluppare questi tumori. Se si associano entrambi i fattori di rischio (fumo ed esposizione lavorativa), la possibilità di sviluppare il tumore aumenta in maniera significativa. Per sviluppare il tumore, la durata media di esposizione a fattori cancerogeni è di 7 anni. Il periodo di latenza, prima che si manifesti il tumore, può arrivare a 20 anni.
Come si manifestano?
Questi tumori si manifestano con sanguinamento evidente durante la minzione. Più raramente è accompagnato da dolore al fianco.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di questi tumori avviene attraverso:
- Ecografia all’apparato urinario – mostra l’eventuale dilatazione della via escretrice
- Esame citologico urinario su tre campioni – mostra i tipi di cellule presenti nell’urina raccolta in tre giorni diversi
- Cistoscopia – inserzione di una sonda attraverso l’uretra per esaminare lo stato della vescica
- URO-TC – dà una visione completa della via escretrice.
- Unreteroscopia diagnostica – inserzione di una sonda direttamente all’interno della via escretrice
Come si curano?
L’intervento più comune è la nefroureterectomia, cioè l’asportazione del rene e dell’uretere con il suo tratto di ingresso in vescica e dei linfonodi di pertinenza del tumore. L’intervento deve essere radicale per evitare che le cellule tumorali uroteliali si spostino, trascinate dall’urina, lungo tutto il decorso della via urinaria e formino un tumore in un altro punto.
La chemioterapia eseguita prima o dopo l’intervento non comporta alcun vantaggio. Tuttavia, può fare in modo che i sintomi legati alla malattia si sviluppino più tardi. Infine, la radioterapia può essere utile per il controllo del dolore.