Tumore dell’alta via escretrice

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Cosa sono?

I tumori dell’alta via escretrice sono tumori originati dallo strato di cellule che riveste tutta la via urinaria (bacinetto renale, uretere, vescica e primo tratto di uretra). Tuttavia, si sviluppano solo nel bacinetto renale e nell’uretere. Ogni anno si verificano 2 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. I tumori dell’alta via escretrice rappresentano il 10% dei tumori uroteliali (il restante 90% sono vescica e uretra) i quali a loro volta sono al quarto posto come frequenza dopo prostata, mammella, polmone e neoplasie colo-rettali. Come per i tumori della vescica, possono essere “superficiali” o “infiltranti”, a seconda che interessino gli strati più superficiali o profondi. Possono dare metastasi localmente o a distanza (fegato, polmone ossa). Colpiscono più frequentemente gli uomini rispetto alle donne.


Quali sono i fattori di rischio?

Il maggiore fattore di rischio è il fumo di tabacco. Inoltre, chi lavora nell’industria dei coloranti, della gomma, in quella petrolchimica o del carbone può avere un rischio aumentato di sviluppare questi tumori. Se si associano entrambi i fattori di rischio (fumo ed esposizione lavorativa), la possibilità di sviluppare il tumore aumenta in maniera significativa. Per sviluppare il tumore, la durata media di esposizione a fattori cancerogeni è di 7 anni. Il periodo di latenza, prima che si manifesti il tumore, può arrivare a 20 anni.


Come si manifestano?

Questi tumori si manifestano con sanguinamento evidente durante la minzione. Più raramente è accompagnato da dolore al fianco.


Come si fa la diagnosi?

La diagnosi di questi tumori avviene attraverso:

  • Ecografia all’apparato urinario – mostra l’eventuale dilatazione della via escretrice
  • Esame citologico urinario su tre campioni – mostra i tipi di cellule presenti nell’urina raccolta in tre giorni diversi
  • Cistoscopia – inserzione di una sonda attraverso l’uretra per esaminare lo stato della vescica
  • URO-TC – dà una visione completa della via escretrice.
  • Unreteroscopia diagnostica – inserzione di una sonda direttamente all’interno della via escretrice

Come si curano?

L’intervento più comune è la nefroureterectomia, cioè l’asportazione del rene e dell’uretere con il suo tratto di ingresso in vescica e dei linfonodi di pertinenza del tumore. L’intervento deve essere radicale per evitare che le cellule tumorali uroteliali si spostino, trascinate dall’urina, lungo tutto il decorso della via urinaria e formino un tumore in un altro punto.

La chemioterapia eseguita prima o dopo l’intervento non comporta alcun vantaggio. Tuttavia, può fare in modo che i sintomi legati alla malattia si sviluppino più tardi. Infine, la radioterapia può essere utile per il controllo del dolore.

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